Sierra Leone: solo il Centro di EMERGENCY garantisce cure ai bambini, l'ospedale pediatrico pubblico e' chiuso per l'emergenza Ebola

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SIERRA LEONE: A FREETOWN ANCORA CHIUSO L'OSPEDALE PEDIATRICO PUBBLICO, SOLO IL CENTRO DI EMERGENCY GARANTISCE CURE AI BAMBINI
Pazienti aspettano il proprio turno di visita al Centro pediatrico di EMERGENCY a Goderich, Sierra Leone

"L’ospedale di Emergency è l’unico ancora completamente funzionante a Freetown.
Gli altri ospedali sono chiusi perché manca il personale: medici e infermieri rifiutano di andare a lavorare per paura di essere contagiati dall’Ebola. L’Ola During Children Hospital, l'ospedale pediatrico pubblico, è completamente chiuso da quasi un mese. Non era successo nemmeno ai tempi della guerra civile".

Luca, coordinatore medico di Emergency, e i suoi colleghi stanno lavorando senza sosta da settimane: mentre è in corso l'emergenza Ebola - nel Paese sono stati accertati almeno 1.174 casi e 404 decessi -, malaria, infezioni alle vie respiratorie e malnutrizione continuano a colpire centinaia di bambini sierraleonesi che non riescono a ricevere le cure di cui hanno bisogno.
L'ospedale di Emergency è rimasto l'unico completamente operativo in tutta la capitale ed è pienissimo:
sia la corsia pediatrica, sia la nuova corsia che abbiamo ricavato convertendo quella che era la foresteria riservata agli accompagnatori dei pazienti non hanno mai un solo letto libero.

Intanto, il nostro staff sta anche mantenendo alta l'attenzione per prevenire la diffusione e il contagio da Ebola, applicando i protocolli di sicurezza e lavorando in collaborazione con le autorità sanitarie per individuare e gestire i casi che si presentano al Centro.

“Per ora abbiamo trasferito al Centro di trattamento di Kenema 6 pazienti risultati positivi al test di Ebola e altri 5 bambini sono in isolamento. Stiamo aspettando i risultati. Il più piccolo di loro ha solo due anni”.

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IRAQ: ASSISTENZA SANITARIA
PER I PROFUGHI DELLA GUERRA
Un momento di una visita nella clinica di EMERGENCY nel campo di Khanaqin, Iraq

"Sono al settimo mese di gravidanza. Finora non ho avuto problemi, ma la vita qui nel campo è molto dura e ho paura che il bambino che aspetto ne possa risentire. Sto andando a farmi controllare dai medici di Emergency, spero vada tutto bene. Ho paura che non potrò tornare al mio villaggio per far nascere mio figlio lì, a casa nostra".

Khanaqin, nord Iraq. Qui, in un campo che cresce di giorno in giorno, gli sfollati in fuga dai combattimenti e dalle violenze dell'IS cercano rifugio e sicurezza. Qui, dove mancano anche i servizi più basilari, medici e infermieri di Emergency stanno lavorando per garantire assistenza sanitaria nella clinica che abbiamo aperto nel campo: ogni giorno, il nostro team offre a oltre 50 persone cure mediche di base, assistenza ginecologica e ostetrica e un programma di immunizzazione e controllo della crescita per i bambini al di sotto dei cinque anni.

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MIGRANTI E MALATTIE INFETTIVE,
NO AD ALLARMISMI INGIUSTIFICATI
Sull'ambulatorio mobile di EMERGENCY

Anche quest’estate i nostri medici, infermieri e mediatori stanno lavorando a Siracusa per offrire cure ai migranti che sbarcano. Sul nostro ambulatorio mobile vediamo bambini, uomini, donne arrivati in Italia dopo lunghi viaggi in mare, sentiamo i loro racconti, le loro storie, li curiamo e li aiutiamo.

Persone diverse, provenienze diverse, storie diverse, tutte accomunate da un percorso simile: la traversata in mare per raggiungere l’Italia, stipati su barconi, in condizioni terribili. Poca acqua, poco cibo, nessuno spazio per stendersi o anche solo per sgranchirsi le gambe, servizi igienici inesistenti. È questa la causa delle patologie che riscontriamo al loro arrivo: non malattie infettive, ma gastriti, malattie della pelle, dolori osteomuscolari, ferite, ustioni, disidratazione… Fare allarmismi di qualsiasi tipo su presunte epidemie portate da queste persone è non solo disumano, ma ingiustificato.

Se si vuole lanciare un allarme, che lo si faccia per denunciare i rischi a cui si espongono queste persone per scappare dalle guerre e dalle persecuzioni nei loro Paesi, le carenze del sistema di accoglienza, le condizioni dei centri in cui queste persone vengono portate dopo lo sbarco, le lacune della normativa per i minori stranieri non accompagnati. Che lo si faccia per denunciare – e cercare una soluzione per risolvere – i problemi veri: non per crearne di inesistenti.

Il nostro lavoro a Siracusa
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Sabato 13 ti aspettiamo al Mediolanum Forum di Assago (Milano) per festeggiare insieme i vent'anni di Emergency: saranno con noi Gino e Cecilia Strada, Elisa, la PFM, Cristiano De André, Fiorella Mannoia, Casa del Vento e Nada.
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Banchetti, eventi, concerti e cene di raccolta fondi, incontri di approfondimento… Sul nostro sito puoi scoprire tutte le iniziative organizzate dai nostri volontari in Italia e sapere dove incontrarli per avere informazioni sulle attività umanitarie di Emergency.
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